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TRE PAROLE. TRE PAROLE SEMPLICI

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“Arrestarsi, attendere, ascoltare”.

J. Hillman

Tre parole, tre parole semplici, tre cose apparentemente facili da fare.

Provare a fermarsi nel vortice di cose e azioni talvolta inutili o perlomeno superflue. Smettere di correre come un criceto sulla ruota. Guardarsi intorno, annusare l’aria, sia in senso metaforico sia concreto. Tornare a vedere davvero cose e persone.
Aspettare: forse la più difficile delle tre, perché aspettare implica essere capaci di stare con se stessi senza cedere all’ansia che comunque farà capolino. Aspettare ci sembra sempre un piccolo anticipo di morte. Ci pare di dover fare senza mai smettere, altrimenti qualcuno arriverà alle nostre spalle e ci ruberà tutto. E quel qualcuno, lo sappiamo anche se non ce lo diciamo, è il tempo. Non temete di perderne aspettando: adoperate quel tempo nel modo più giusto, stando con voi stessi.
Ascoltare: porgere orecchio agli altri e soprattutto a quello che si muove dentro di noi.
James Hillman, l’erede più originale, più traditore e più fedele, di Jung scrive anche un’altra frase, così importante:
“Non abbiate paura”.

 

photo credits: Luca.Viola.Photo


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