Confesso: dei Pokemon conoscevo l’esistenza, ma solo di nome. Una cuginetta, una decina d’anni fa, aveva tutto il corredo scolastico (libri, portacolori, quaderni etc) con Pikachu. Li si fermavano le informazioni in mio possesso e più meno fino ad ora, nonostante abbia al mio attivo la cattura di qualche centinaio di esemplari, la mia conoscenza è limitata e, francamente, poco m’interessa di approfondire la loro storia.
Tuttavia, il fenomeno Pokemon Go e cioè il giochetto che usa la cosiddetta realtà aumentata che, per usare un’espressione British, “has taken the world by storm,” oltre ad avere molti risvolti social, ha altrettanti risvolti economici e possibilmente anche culturali. E questi aspetti sono di sicuro interessanti.
Facile fare una conta delle comunità nate attorno al gioco, sia virtuali che reali. Ci sono gruppi che si organizzano per dare la caccia alle bestiole con epiloghi a volte tragici. A poco più di un mese dal lancio della APP, infatti, si contano decine di morti tra tutti i giocatori incauti che, inseguendo i Pokemon e non prestando attenzione al territorio circostante, hanno trovato la morte o ammazzato persone ignare. Con un bilancio così alto di vittime, il gioco avrebbe dovuto essere ritirato dal mercato, ma gli interessi “in gioco” sono altissimi e allora si è lestamente provveduto ad aggirare il problema ricorrendo a warnings che appaiono durante il gioco e invitano il giocatore a non introdursi in zone interdette, luoghi privati, a non giocare mentre si guida ecc. Tutti avvisi che possono essere bellamente ignorati mentre si continua a rincorrere un Pokemon raro.
L’interesse economico attorno a Pokemon Go è facile intuirlo soprattutto dopo i contratti milionari firmati dalla NIANTEC (le cui azioni erano già schizzate in alto del 13% subito dopo il lancio dell’applicazione), per la partnership con McDonald e Starbucks i cui punti vendita in tutto il mondo diventeranno pokestop. Anche YELP chiede a chi lascia una recensione se l’attività si trova vicino ad un pokestop!
Non sapete cosa sia un pokestop? Beh, cari miei aggiornatevi! La realtà aumentata di Pokemon Go è disseminata di pokestop spesso coincidenti con punti di riferimento storici, turistici come graffiti, monumenti, stazioni ferroviarie, ristoranti, targhe, edifici e negozi curiosi, chiese, parchi, fontane e attrazioni varie. Devo ammettere che grazie a questi pokestop ho prestato attenzione a particolari che non avevo mai notato prima e dei quali non conoscevo l’esistenza ovvero dato un nome ad opere e luoghi. Tanto che se mi trovo in una zona che conosco poco, piuttosto che usare la mappa normale, uso invece il GPS di Pokemon Go.
I giocatori si recano in prossimità dei pokestop per ottenere strumenti utili alla caccia dei Pokemon e con 130 milioni di utenti attivi e in continua crescita in tutto il mondo capite cosa significhi essere identificati con un pokestop.