PTS. In altre parole eutanasia. Silenziosa e indiscriminata. Cui vanno incontro gli animali domestici che finiscono nelle grinfie delle charity che dovrebbero accoglierli, badarli e trovare loro una nuova sistemazione. A tale scopo le charity raccolgono ogni anno tanti soldi. Anzi. Tantissimi. Milioni di sterline. Decine, centinaia di milioni. Basta scorrere le classifiche delle donazioni per fare quattro calcoli semplici. E quelle elencate sono solo le top 1000 charity della Gran Bretagna; a seguire un corollario di piccole realtà regionali, a volte quasi di quartiere che ottengono finanziamenti dai risparmiatori e dallo stato per aiutare gli animali domestici, principalmente cani e gatti.
In molte abitazioni date in affitto è proibito tenere animali domestici. capita così, che spostandosi da una casa all’altra i proprietari di animali domestici siano costretti a “sbarazzarsi” dei propri amici a 4 zampe per non contravvenire alle regole del contratto che prevede lo sfratto per tale infrazione. Chi non ha tempo da perdere o la possibilità di trovare una nuova sistemazione per l’animale, ha di fronte due opzioni: abbandonarlo per strada o affidarlo alle cure di una charity.
Senonché, io che prima biasimavo chi abbandona gli animali per strada, mi trovo adesso ad essere molto più terrorizzata che questi vengano affidate alle cure di una charity.
Ho scoperto da poco, da pochissimo, che la situazione di canili e gattili sempre pieni, ha fatto si che si adottasse la pratica del PUT TO SLEEP con una certa frequenza: l’animale che viene raccolto, sia smarrito che portato dal proprietario per un re-homing ha una settimana di tempo per ritrovare il padrone o una nuova casa, poi, misericordiosamente le sue sofferenze vengono estinte e l’animale viene addormentato. Non importa sia di razza, bastardino, cucciolo, anziano, malato, in perfetta salute, in gravidanza, bisogna aiutare tutti e far posto ai nuovi arrivati quindi l’imperativo è smaltire. La giustificazione più usata quando viene chiesto il perché dell’eutanasia é che l’animale presentava disturbi comportamentali. In altre parole era diventato aggressivo ovvero abbaiava o miagolava troppo, disturbando così gl’impiegati delle charity (non è uno scherzo, googlate put to sleep e scorrete gli articoli dei giornali per leggere queste enormità).
Ovviamente il PTS non è pubblicizzato, nessuno ne parla e nessuno ne sa nulla. Tranne le associazioni animaliste che fanno i salti mortali per sottrarre dalle grinfie delle amorevoli charity quanti più innocenti possibili entro la settimana canonica.
Sappiatelo quando fate una donazione e soprattutto quando pensate di salvare un cucciolo telefonando alla charity.
Ecco perchè in giro non ci sono randagi. Ecco perché ho appena richiesto la cancellazione della mia donazione mensile ad una di queste charity.
La civile Inghilterra non è poi così civile.