“La vita esige sempre di essere riconquistata da capo”.
C. G. Jung
Anni fa, non ricordo dove, lessi una storia riferita a Milarepa, uno dei grandi maestri del buddhismo tibetano. L’ho cercata poi senza successo e sono giunto alla conclusione che si trattasse di una storia “apocrifa”, non legata alla tradizione, anche se con quella tradizione ha molto a che fare. Ve la racconto come la ricordo, un po’ apocrifa, un po’ cambiata nel ricordo, un po’ mia.
Il giovane Milarepa decise di salire lungo le pendici dell’Himalaya per cercare il Grande Saggio. Desiderava diventarne allievo per avvicinarsi all’Illuminazione.
Dopo un lungo e faticoso viaggio giunse su un altipiano brullo e costellato di rocce, massi erratici, pietre, sassi. All’ombra di una roccia sedeva il Saggio, il capo chino, intento a mescolare con un rametto la sua ciotolà di té. Il giovane gli si avvicinò e gli disse:
“O Grande Saggio, concedimi di divenire tuo allievo, in modo che un giorno io possa essere un Illuminato”.
Senza neanche levare il capo, il Saggio gli rispose:
“Costruisci un tempio”.
Milarepa rimase sconcertato poi si guardò intorno e vide quella distesa pietrosa. Pensò che avrebbe potuto costruire un piccolo tempio, un’edicola come la chiamiamo noi, quando le incontriamo ancora nei bivi delle strade di campagna. Così si mise al lavoro e quando si fece sera aveva costruito già metà del lavoro. Sereno si mise a dormire. Ma nella notte si levò un forte vento e rase al suolo quel che aveva edificato.
Al mattino tornò dal Saggio che era sempre sotto la sua roccia a mescolare il suo té.
“O Grande Saggio”, gli disse, “ho fatto ciò che comandavi ma nella notte s’è levato un forte vento e ha abbattuto quel che avevo costruito. Che devo fare?”.
E il Saggio, senza levare lo sguardo, gli disse:
“Costruisci un tempio”.
E Milarepa andò e fece. Ma nella notte si levò un forte vento e distrusse tutto. Tornò dal Saggio e questi, senza levare lo sguardo, gli disse:
“Costruisci un tempio”.
E Milarepa andò e fece. Ma nella notte si levò un forte vento e distrusse tutto. Tornò dal Saggio e questi, senza levare lo sguardo, gli disse:
“Costruisci un tempio”.
…
Così fu per un anno. Ma poi, un mattino, Milarepa vide che ciò che nella notte aveva costruito era ancora in piedi. Corse dal Saggio, sotto la sua roccia.
“O Grande Saggio, questa notte è accaduta una cosa straordinaria. Il vento non s’è levato e non ha distrutto ciò che avevo edificato. Lavorerò tutto il giorno e quando avrò finito tu potrai dirmi se mi accetterai come allievo, in modo che io possa un giorno diventare un Illuminato”.
Allora il Grande Saggio levò il capo, gli sorrise, tendendogli la ciotola di tè e gli disse:
“Ma ora, Milarepa, tu sei un Illuminato”.