Si lo so, è piuttosto spiacevole e antipatica, ma è la verità e qualcuno prima o poi la dovrà raccontare all’ingenuo bambino della pubblicità.
La Lola non esiste, e se è esistita ha vissuto meno di un terzo del tempo della sua vita naturale e per giunta ha vissuto segregata, mangiando mangimi innaturali che l’avrebbero fatta ammalare se non fosse stata preventivamente e sistematicamente imbottita di antibiotici.
Ha prodotto latte dopo essere stata inseminata continuamente con una pratica artificiale orribile, dopo aver partorito svariati vitelli che non ha potuto accudire e nutrire, che quando erano maschi venivano uccisi quasi subito e quando erano femmine facevano la stessa sua vita fino a sfinimento e macellazione.
Dovrebbero raccontargli anche che quel latte non è sano e nemmeno indispensabile per crescere, che per garantire i foraggi alle varie Lola, allevate per latte e carne, vengono usati oltre il 70% dei vegetali prodotti e distrutte le foreste per far fronte alle crescenti richieste degli allevamenti intensivi.
Che l’effetto serra è dovuto molto più alla produzione di metano da digestione anaerobica dei ruminanti allevati, che ai gas di scarico di tutti i mezzi di trasporto mondiale messi insieme.
Il bambino ingenuo della pubblicità deve sapere, per poter crescere e poi essere un adulto cosciente e consapevole.
