È giusto che un reato abbia l’aggravante della discriminazione xenofoba?
Cioè, un aggressione che abbia origine da una motivazione e un atteggiamento discriminatorio va trattato, giudicato e sanzionato più severamente?
Esiste già l’aggravante dei futili motivi, come le attenuanti della provocazione e della legittima difesa e nessuno le mette in discussione, tranne le parti processuali, per ovvi motivi.
Ma esiste una corrente di pensiero, che avversa le aggravanti dei delitti di genere.
Critica il cosiddetto “femminicidio” come le aggravanti per le aggressioni ai danni delle persone omosessuali, in quanto tali, e per tutte le altre aggressioni con motivazioni discriminatorie tipo razziali, religiose o ai danni di clochard, disabili e animali.
Questa tesi sostiene che un “trattamento” diverso da un reato comune qualunque, sarebbe una discriminazione al contrario.
Io credo, che ancor prima di un problema sanzionatorio e repressivo, la xenofobia sia un problema da affrontare e superare culturalmente.
Secondo me si fa bene a discuterne, naturalmente se si accetta di uscire dal limite della strumentalizzazione mediatica finalizzata alle divisioni politiche.
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LA DISCRIMINAZIONE XENOFOBA COME AGGRAVANTE È DISCRIMINANTE?
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